Sei un paziente già operato di stenosi uretrale, ma non nel centro uretra di Arezzo?

Cosa fare in caso di disturbi della minzione?

I casi si stenosi uretrale già trattata con dilatazioni, uretrotomie o uretroplastiche devono essere valutati bene per determinare se è necessario programmare un nuovo intervento chirurgico o se le condizioni sono tali per poter tenere la situazione sotto controllo mediante esami e visite.

Le stenosi uretrali più complesse e più lunghe, sono spesso trattate erroneamente con dilatazioni: sono i casi di pazienti che presentano stenosi uretrale da lichen sclerosus e pazienti plurioperati per ipospadia (ipospadia fallita).

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  • Il Centro si avvale anche di una rete di colleghi distribuiti sul territorio nazionale e che collaborano con la Sede Centrale. I servizi del Centro coprono pertanto tutto il territorio nazionale, in particolare le seguenti sedi: Sicilia (Catania, Palermo, Messina, Trapani), Basilicata (Matera), Calabria (Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro), Puglia (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto),Campania (Napoli, Salerno, Caserta), Abruzzo (L’Aquila, Chieti, Pescara), Lazio (Roma, Viterbo, Latina), Marche (Ancona, Pesaro-Urbino), Umbria (Perugia), Toscana (Arezzo, Firenze, Livorno), Emilia Romagna (Bologna, Ravenna, Rimini, Forlì Cesena, Ferrara, Modena), Liguria (Genova, Imperia, Savona), Piemonte (Torino, Vercelli, Cuneo), Valle d’Aosta (Aosta), Veneto (Verona, Venezia, Treviso, Rovigo, Padova), Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese), Trentino (Bolzano,Trento), Friuli (Trieste, Udine).

Raccolta dei consigli dati ai pazienti operati nel nostro Centro

Alimentazione: non ci sono restrizioni alimentari dopo l’intervento di uretroplastica. Si consiglia, invece, di non assumere cibi con croste in caso di prelievo di mucosa buccale, per circa 7 giorni.

Lavare i denti: è possibile lavarsi i denti già nella giornata successiva al prelievo di mucosa buccale effettuato per l’uretroplastica. La ferita orale in genere non è dolorosa e  non ci sono controindicazioni all’utilizzo del dentifricio.

Medicazioni ferita orale (guancia interna): effettuare lavaggi orali con bicarbonato di sodio (1/2 cucchiaio da cucina in 1 bicchiere di acqua) solo se la guancia è stata chiusa con punti di sutura.

Punti di sutura ferita orale (guancia interna): i punti di sutura non vanno rimossi, perchè sono riassorbibili. Necessitano circa 20-40 giorni per il riassorbimento.

Punti di sutura ferita genitale (pene, perineo): i punti non vanno rimossi, perchè sono riassorbibili. Necessitano circa 20-40 giorni per il riassorbimento.

Medicazioni ferita genitale (pene, perineo): dopo la dimissione si consiglia di medicare con Betadine soluzione per 2-3 giorni. A 3-4  giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare un poco di acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta e non escono secrezioni).

Medicazioni perineostomia: medicare la ferita con Betadine soluzione e garze di Connettivina per 20-30 giorni.

Medicazioni perineostomia con innesto di mucosa buccale: medicare la ferita con Betadine soluzione e garze di Connettivina per 20-30 giorni.

Medicazioni perineostomia con innesto di prepuzio:  medicare la ferita con Betadine soluzione e garze di Connettivina per 20-30 giorni.

Medicazioni perineostomia con innesto di cute prelevata dalla coscia:  medicare la ferita con Betadine soluzione e garze di Connettivina per 20-30 giorni.

Medicazioni ferita coscia (dopo prelievo cute dalla coscia): non rimuovere le garze di connettivina, ma versare sopra il Betadine soluzione (3 volte al giorno). Le garze cadranno da sole quando la cute si sarà riepitelizzata.

Medicazioni dell’innesto di  mucosa buccale nell’uretroplastica peniena 1° tempo:  rimosse le garze a copertura dell’innesto (circa 8-10 giorni dopo l’intervento)  sarà ben visibile il graft: sulla mucosa buccale  applicare  gel rigenerante e pulire la ferita esclusivamente con Soluzione Fisiologica. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

Medicazioni  dell’ innesto di prepuzio nell’uretroplastica peniena 1° tempo:  rimosse le garze a copertura dell’innesto di prepuzio (circa 8-10 giorni dopo l’intervento)  sarà ben visibile il graft: sull’innesto applicare  gel rigenerante e pulire la ferita esclusivamente con Soluzione Fisiologica. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

Ghiaccio sulla ferita: Ghiaccio sulla ferita (pene o perineo), nella sede dove ci sono i punti, serve per evitare l’edema (gonfiore), per evitare sanguinamento, e per diminuire, in minima parte, la possibilità di erezione spontanea.

Riprendere l’attività sessuale: dopo la rimozione del catetere, successivo all’intervento di uretroplastica, è possibile riprendere da subito l’attività sessuale.  Nei pazienti che vengono dimessi senza catetere, l’attività sessuale può essere ripresa quando la ferita è asciutta o in buono stato di guarigione (in genere 15-20 giorni).

Lavare la ferita: si può utilizzare sempre un poco di acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire la ferita. Si consiglia, invece, di fare il bagno (o doccia) con sapone (si consiglia  di utilizzare saponi non profumati e non irritanti, ad esempio sapone di marsiglia) quando la ferita è asciutta.

Pulizia del catetere: tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare un poco di acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il catetere.

Punti di sutura: i punti non vanno rimossi, perchè sono riassorbibili. Necessitano circa 20-40 giorni per il riassorbimento.

I punti di sutura della guancia non sono caduti: I punti di sutura cadono da soli nell’arco di 1 mese (non vanno rimossi). Se dopo un mese non sono caduti  effettuare lavaggi orali con bicarbonato di sodio (1/2 cucchiaio da cucina in 1 bicchiere di acqua). Si consiglia, inoltre, di mangiare dal lato della guancia dove ci sono i punti.

I punti di sutura della ferita genitale non sono caduti: I punti di sutura cadono da soli nell’arco di 1 mese (non vanno rimossi). Se dopo un mese non sono caduti, lavare frequentemente la zona in cui ci sono i punti  e utilizzare molto sapone (si consiglia  di utilizzare saponi non profumati e non irritanti, ad esempio sapone di marsiglia 2-3 volte al giorno).

I punti di sutura si sono aperti: nella maggior parte dei casi anche se i punti si aprono, non c’è un sanguinamento. Dalla ferita aperta escono secrezioni, per cui si consiglia di  continuare le medicazioni con Betadine soluzione  fino alla chiusura completa della ferita (in genere necessitano 10-15 giorni).

I punti di sutura della guancia si sono aperti: se non c’è un sanguinamento non fare nulla, la ferita si richiuderà in più giorni. Si può continuare ad alimentarsi, evitando i cibi con croste. Si possono tranquillamente lavare i denti con dentifricio. Se c’è un sanguinamento, posizionare ghiaccio sulla guancia.

I punti di sutura si sono aperti dopo uretroplastica peniena:  continuare le medicazioni con Betadine soluzione e contattarci per le indicazioni successive.

I punti di sutura si sono aperti dopo uretroplastica bulbare:  la ferita si richiuderà in più giorni. Continuare le medicazioni con Betadine soluzione, fino alla chiusura completa della ferita.

Sangue sulla ferita: le piccole perdite di sangue (sporcare 1-3 garze al giorno) sono nella norma. Posizionare ghiaccio sulla ferita, dove ci sono i punti. Medicare la ferita con Betadine soluzione (ogni volta che si sporca), fino a che la ferita risulterà asciutta (qualche giorno).

Sangue tra catetere e meato uretrale: le piccole perdite di sangue  (sporcare 1-3 garze al giorno) sono nella norma. Posizionare ghiaccio sulla ferita dove ci sono i punti di sutura (pene o perineo), per 24-48 ore, non di continuo, ma ad intervalli.  Le piccole perdite di sangue color mattone o scure, sono nella norma, termineranno quando la ferita sarà asciutta (guarita), o nel caso di presenza di catetere, termineranno dopo la rimozione del catetere.

Sangue nel sacchetto di raccolta urine: la presenza di colorazione rosa o rossa,  come pure coaguli o frustoli di tessuto, è nella norma dopo un intervento chirurgico. Si consiglia, comunque, di posizionare ghiaccio sulla ferita dove ci sono i punti di sutura (pene o perineo) per 2-3 giorni, 3-4 volte al giorno per 1 ora.

Perdita di urina tra catetere e meato: durante gli sforzi è normale che possa fuoriuscire urina tra il catetere ed il meato.

Sostituzione sacchetta urine:   la sostituzione della sacchetta urine può essere effettuata ogni ogni 7-10 giorni.

Dolore sovrapubico e al pene: questi dolori sono dovuti a spasmi vescicali nel paziente portatore di catetere, o di cistostomia, o entrambi.  Gli spasmi sono causati dall’azione meccanica del palloncino del catetere che poggia sulla parete della  vescica. Sono dolori forti ma di breve durata e di solito non raccomandiamo l’assunzione di antidolorifici. Assumere antidolorifici solo se gli spasmi sono molto frequenti durante la giornata.

Spasmi vescicali: questi dolori sono presenti nel paziente portatore di catetere, o di cistostomia, o entrambi.  Gli spasmi sono causati dall’azione meccanica del palloncino del catetere che poggia sulla parete della  vescica. Sono dolori forti ma di breve durata e di solito non raccomandiamo l’assunzione di antidolorifici. Assumere antidolorifici solo se gli spasmi sono molto frequenti durante la giornata.

Il catetere non funziona bene (non drena bene le urine o si è bloccato): in caso di malfunzionamento del catetere, effettuare lavaggi vescicali con Soluzione Fisiologica tramite siringoni da 60cc a becco largo. Si consiglia di introdurre 1-2 siringoni di soluzione fisiologica, e di  ricollegare subito il sacchetto delle urine. I cateteri utilizzati per l’uretroplastica sono morbidi e relativamente sottili, per cui il flusso di drenaggio delle urine sembra esiguo, ma è nella norma. L’importante è che dopo l’introduzione della soluzione fisiologica  fuoriesca liquido di lavaggio (anche se lentamente).

Gestione del catetere: fissare sempre il catetere, con un cerotto, all’addome in modo che non si pieghi e che riesca a drenare bene le urine.

Utilizzo della ciambella per sedersi: solo nei pazienti che sono stati sottoposti ad uretroplastica bulbare in tempo unico, o ad uretroplastica bulbare 1° tempo (Perineostomia) si consiglia  di utilizzare una ciambella  per sedersi, in modo da non poggiare direttamente la ferita perineale (dove ci sono i punti di sutura) su una superficie rigida. La ciambella va utilizzata fino alla rimozione del catetere.

Rimozione epicistostomia:  si può rimuovere la cistostomia sovrapubica solo su nostra precisa indicazione. La cistostomia può essere rimossa da personale medico o paramedico. La ferita sovrapubica non va suturata, ma coperta con una garza o cerotto per 3 giorni (tempo di chiusura della ferita).

Posizione del paziente per la fase retrograda dell’uretrocistografia

Il paziente viene disteso sul lettino radiologico con un guanciale sotto il lato sinistro del bacino, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra.

La gamba sinistra viene distesa lungo il lettino, mentre la gamba destra sarà piegata a 90° [foto B1-B2].

FOTO B1FOTO B1
FOTO B2FOTO B2

Si utilizza un piccolo catetere (noi utilizziamo un  catetere Foley 12 Fr) introdotto solo per pochi centimetri nel canale uretrale. Viene gonfiato il palloncino del catetere con 2cc di acqua, a livello della fossetta navicolare, in modo che non fuoriesca dal meato [foto E].

FOTO EFOTO E

Tramite siringoni a becco largo [foto X] viene introdotto il mezzo di contrasto molto lentamente, per evitare stravasi [foto F]. Spesso facciamo introdurre il mezzo di contrasto al paziente stesso, che limiterà la velocità di introduzione se sente dolore [foto G].  Appena si delinea la vescica (quindi a basso riempimento) si scatta la radiografia retrograda. La radiografia retrograda deve far vedere chiaramente tutta l’uretra (a partire dal meato) e la vescica! (controlla le foto accanto) [foto M-M1].

FOTO XFOTO X
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FOTO MFOTO M
FOTO M1FOTO M1

Posizione del paziente per la fase minzionale dell’uretrocistografia

Quando il paziente sente lo stimolo ad urinare, si interrompe il riempimento con il mezzo di contrasto e si alza il lettino radiologico per mettere il paziente in posizione eretta.

Si toglie il catetere. Si posiziona il paziente con la gamba sinistra  sulla pedana e la gamba destra a 90°, con  il piede appoggiato sulla maniglia del lettino radiologico, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra [foto H]. Si scatta la radiografia minzionale appena il paziente inizia ad urinare. Si fa bloccare la minzione al paziente e  si controlla che la radiografia minzionale sia di buona qualità. La radiografia minzionale deve far vedere chiaramente tutta l’uretra (a partire dal meato) e la vescica! [foto N ].  Se la fase minzionale non è ben visualizzata si fa riprendere  la minzione (il paziente ha ancora mezzo di contrasto in vescica) e  si fa una seconda radiografia. Se invece la radiografia è di buona qualità si dice al paziente di urinare. Si controlla poi il residuo post-minzionale.

FOTO H
FOTO H
FOTO N
FOTO N

Uretrocistografia

 

RADIOGRAFIA DEL BACINO: si esegue con  il paziente disteso sul lettino radiologico [foto A]

FASE RETROGRADA dell’uretrocistografia: Il paziente viene disteso sul lettino radiologico con un guanciale sotto il lato sinistro del bacino, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra. La gamba sinistra viene distesa lungo il lettino, mentre la gamba destra sarà piegata a 90° [foto B1-B2]. Si utilizza un piccolo catetere (noi utilizziamo un  catetere Foley 12 Fr) introdotto solo per pochi centimetri nel canale uretrale.

FOTO B1FOTO B1
FOTO B2FOTO B2

Viene gonfiato il palloncino del catetere con 2cc di acqua, a livello della fossetta navicolare, in modo che non fuoriesca dal meato [foto E]. Tramite siringoni a becco largo [foto X] viene introdotto il mezzo di contrasto molto lentamente, per evitare stravasi [foto F]. Spesso facciamo introdurre il mezzo di contrasto al paziente stesso, che limiterà la velocità di introduzione se sente dolore [foto G].  Appena si delinea la vescica (quindi a basso riempimento) si scatta la radiografia retrograda. La radiografia retrograda deve far vedere chiaramente tutta l’uretra (a partire dal meato) e la vescica! (controlla le foto accanto) [foto M-M1].

FOTO EFOTO E
FOTO XFOTO X

 

FOTO FFOTO F
FOTO GFOTO G

 

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FOTO M11FOTO M1

RIEMPIMENTO VESCICALE CON MEZZO DI CONTRASTO:  Per riempire la vescica, in questi pazienti, ci sono due possibilità: o si continua il riempimento lentamente con i siringoni, manovra che può essere effettuata dall’operatore o dal paziente [ foto F,G ],  oppure si posiziona fino in vescica un piccolo catetere (noi utilizziamo un catetere Nelaton punta Tiemann 8 Fr) [foto Q], per effettuare un riempimento più veloce. Attenzione il catetere 8Fr deve essere introdotto senza forzare minimamente ed interrompendo la manovra se il lume uretrale stenotico non ne permette il passaggio.

FOTO QFOTO Q
FOTO FFOTO F
FOTO GFOTO G

VALUTAZIONE DELLA CONTINENZA nell’uretrocistografia – (Manovra di Valsalva): Quando il paziente sente lo stimolo ad urinare, si interrompe il riempimento con il mezzo di contrasto e si alza il lettino radiologico per mettere il paziente in posizione eretta. Si toglie il catetere. Si posiziona il paziente con la gamba sinistra  sulla pedana e la gamba destra a 90°, con  il piede appoggiato sulla maniglia del lettino radiologico, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra [foto H]. Si esegue la manovra di Valsalva: si chiede al paziente di spingere come per urinare, ma senza farlo urinare. Si scatta la radiografia. Attenzione la manovra di Valsalva avrà valore diagnostico se la vescica ha un normale riempimento (non introdurre in vescica più di 200-300 cc). Nel caso di incontinenza  il collo vescicale sarà più o meno aperto (controlla le foto accanto) [foto U,U1,U2 ] . Quando serve la valutazione della continenza: La valutazione della continenza deve essere effettuata ogni qual volta il paziente riferisca di avere effettuato una pregressa chirurgia prostatica o vescicale  (manovre endoscopiche: resezione transuretrale della prostata, asportazione transuretrale neoformazioni vescicali, rimozione endoscopica di calcoli, oppure  riallineamento endoscopico dell’uretra dopo traumi, oppure  chirurgia vescicale con interessamento del collo vescicale) che possa potenzialmente avere danneggiato lo sfintere distale (uretra membranosa) o lo sfintere prossimale (collo vescicale) [foto U2].

FOTO HFOTO H
FOTO UFOTO U
FOTO U1FOTO U1

 

FOTO U2FOTO U2

FASE MINZIONALE dell’uretrocistografia: Il paziente si trova già in posizione eretta sul lettino radiologico, con la gamba sinistra  sulla pedana e la gamba destra a 90°, con  il piede appoggiato sulla maniglia del lettino radiologico e con una leggera rotazione del bacino verso destra [foto H].

FOTO HFOTO H

Si scatta la radiografia minzionale appena il paziente inizia ad urinare. Si fa bloccare la minzione al paziente e  si controlla che la radiografia minzionale sia di buona qualità. La radiografia minzionale deve far vedere chiaramente tutta l’uretra (a partire dal meato) e la vescica!  [foto N].  Se la fase minzionale non è ben visualizzata si fa riprendere  la minzione (il paziente ha ancora mezzo di contrasto in vescica) e  si fa una seconda radiografia. Se invece la radiografia è di buona qualità si dice al paziente di urinare. Si controlla poi il residuo post-minzionale.

FOTO NFOTO N

Uretrocistografia in paziente con meato uretrale nella norma

 

RADIOGRAFIA DEL BACINO: si esegue con  il paziente disteso sul lettino radiologico [foto A]

FOTO AFOTO A

FASE RETROGRADA dell’uretrocistografia: Il paziente viene disteso sul lettino radiologico con un guanciale sotto il lato sinistro del bacino, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra. La gamba sinistra viene distesa lungo il lettino, mentre la gamba destra sarà piegata a 90° [foto B1-B2]. Si utilizza un piccolo catetere (noi utilizziamo un  catetere Foley 12 Fr) introdotto solo per pochi centimetri nel canale uretrale.

FOTO B1FOTO B1
FOTO B2FOTO B2

Viene gonfiato il palloncino del catetere con 2cc di acqua, a livello della fossetta navicolare, in modo che non fuoriesca dal meato [foto E]. Tramite siringoni a becco largo [X] viene introdotto il mezzo di contrasto molto lentamente, per evitare stravasi [foto F]. Spesso facciamo introdurre il mezzo di contrasto al paziente stesso, che limiterà la velocità di introduzione se sente dolore [foto G]. Appena si delinea la vescica (quindi a basso riempimento) si scatta la radiografia retrograda. La radiografia retrograda deve far vedere chiaramente tutta l’uretra (a partire dal meato) e la vescica! [ foto M-M1].

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FOTO FFOTO F
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FOTO M1FOTO M1

RIEMPIMENTO VESCICALE CON MEZZO DI CONTRASTO:  Per riempire la vescica, in questi pazienti, ci sono due possibilità: o si continua il riempimento lentamente con i siringoni, manovra che può essere effettuata dall’operatore o dal paziente [ foto F,G ],  oppure si posiziona fino in vescica un piccolo catetere (noi utilizziamo un catetere Nelaton punta Tiemann 8 Fr) [ foto Q], per effettuare un riempimento più veloce. Attenzione il catetere 8Fr deve essere introdotto senza forzare minimamente ed interrompendo la manovra se il lume uretrale stenotico non ne permette il passaggio.

VALUTAZIONE DELLA CONTINENZA nell’uretrocistografia – (Manovra di Valsalva): Quando il paziente sente lo stimolo ad urinare, si interrompe il riempimento con il mezzo di contrasto e si alza il lettino radiologico per mettere il paziente in posizione eretta. Si toglie il catetere. Si posiziona il paziente con la gamba sinistra  sulla pedana e la gamba destra a 90°, con  il piede appoggiato sul manico del lettino radiologico, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra [foto H]. Si esegue la manovra di Valsalva: si chiede al paziente di spingere come per urinare, ma senza farlo urinare. Si scatta la radiografia. Attenzione la manovra di Valsalva avrà valore diagnostico se la vescica ha un normale riempimento (non introdurre in vescica più di 200-300 cc). Nel caso di incontinenza  il collo vescicale sarà più o meno aperto (controlla le foto accanto) [foto U,U1,U2 ] . Quando serve la valutazione della continenza: La valutazione della continenza deve essere effettuata ogni qual volta il paziente riferisca di avere effettuato una pregressa chirurgia prostatica o vescicale  (manovre endoscopiche: resezione transuretrale della prostata, asportazione transuretrale neoformazioni vescicali, rimozione endoscopica di calcoli, oppure  riallineamento endoscopico dell’uretra dopo traumi, oppure  chirurgia vescicale con interessamento del collo vescicale) che possa potenzialmente avere danneggiato lo sfintere distale (uretra membranosa) o lo sfintere prossimale (collo vescicale) [foto U2].

FOTO UFOTO U
FOTO U1FOTO U1
FOTO U2FOTO U2

FASE MINZIONALE dell’uretrocistografia: Il paziente si trova già in posizione eretta sul lettino radiologico, con la gamba sinistra  sulla pedana e la gamba destra a 90°, con  il piede appoggiato sulla maniglia del lettino radiologico e con una leggera rotazione del bacino verso destra [foto H].

FOTO HFOTO H

Si scatta la radiografia minzionale appena il paziente inizia ad urinare. Si fa bloccare la minzione al paziente e  si controlla che la radiografia minzionale sia di buona qualità. La radiografia minzionale deve far vedere chiaramente tutta l’uretra (a partire dal meato) e la vescica! (controlla le foto accanto) [ foto N].  Se la fase minzionale non è ben visualizzata si fa riprendere  la minzione (il paziente ha ancora mezzo di contrasto in vescica) e  si fa una seconda radiografia. Se invece la radiografia è di buona qualità si dice al paziente di urinare. Si controlla poi il residuo post-minzionale.

FOTO NFOTO N

Uretrocistografia in paziente con meato uretrale stenotico (=ristretto)

RADIOGRAFIA DEL BACINO: si esegue con  il paziente disteso sul lettino radiologico [foto A]

FASE RETROGRADA dell’uretrocistografia: Il paziente viene disteso sul lettino radiologico con un guanciale sotto il lato sinistro del bacino, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra. La gamba sinistra viene distesa lungo il lettino, mentre la gamba destra sarà piegata a 90° [foto B1-B2]. Il mezzo di contrasto viene introdotto nell’uretra attraverso un Kit particolare che contiene due coni di diversa grandezza [foto Y, Y1,Y2]. Si utilizza il cono che riesce ad entrare nel meato del paziente [foto O,O1 ]. L’operatore introduce il mezzo di contrasto molto lentamente, per evitare stravasi [foto S]. Appena si delinea la vescica (quindi a basso riempimento) si scatta la radiografia retrograda. La radiografia retrograda deve far vedere chiaramente tutta l’uretra (a partire dal meato) e la vescica! [foto Kit 1].  A volte l’esame contrastografico risulta di difficile esecuzione. Ad esempio nei casi di stenosi uretrale da lichen sclerosus, la sclerotizzazione del glande-meato-prepuzio può rendere difficile l’inserimento  del cono del kit. Allo stesso modo, nei pazienti plurioperati per ipospadia (ipospadia fallita), la presenza di fistole, diverticoli, peli in uretra e calcoli uretrali, possono ostacolare il corretto inserimento del cono del kit.

FOTO B1FOTO B1
FOTO B2FOTO B2
FOTO YFOTO Y
FOTO Y1FOTO Y1
FOTO Y2FOTO Y2
FOTO OFOTO O
FOTO O1FOTO O1
FOTO SFOTO S
FOTO Kit1FOTO Kit1

RIEMPIMENTO VESCICALE CON MEZZO DI CONTRASTO:  Per riempire la vescica, in questi pazienti, ci sono due possibilità: o si continua il riempimento lentamente con il kit [S], oppure si posiziona fino in vescica un piccolo catetere (noi utilizziamo un catetere Nelaton punta Tiemann 8 Fr) [foto Q ]. Attenzione il catetere 8 Fr deve essere introdotto senza forzare minimamente ed interrompendo la manovra se il lume uretrale stenotico non ne permette il passaggio!

FOTO SFOTO S
FOTO QFOTO Q

VALUTAZIONE DELLA CONTINENZA nell’uretrocistografia – (Manovra di Valsalva):  Quando il paziente sente lo stimolo ad urinare, si interrompe il riempimento con il mezzo di contrasto e si alza il lettino radiologico per mettere il paziente il posizione eretta.  Si posiziona il paziente con la gamba sinistra  sulla pedana e la gamba destra a 90°, con  il piede appoggiato sulla maniglia del lettino radiologico, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra [foto H]. Si esegue la manovra di Valsalva: si chiede al paziente di spingere come per urinare, ma senza farlo urinare. Si scatta la radiografia. Attenzione la manovra di Valsalva avrà valore diagnostico se la vescica ha un normale riempimento (non introdurre in vescica più di 200-300 cc). Nel caso di incontinenza  il collo vescicale sarà più o meno aperto [foto U,U1,U2 ] . Quando serve la valutazione della continenza: La valutazione della continenza deve essere effettuata ogni qual volta il paziente riferisca di avere effettuato una pregressa chirurgia prostatica o vescicale  (manovre endoscopiche: resezione transuretrale della prostata, asportazione transuretrale neoformazioni vescicali, rimozione endoscopica di calcoli, oppure  riallineamento endoscopico dell’uretra dopo traumi, oppure  chirurgia vescicale con interessamento del collo vescicale) che possa potenzialmente avere danneggiato lo sfintere distale (uretra membranosa) o lo sfintere prossimale (collo vescicale) [foto U2].

FOTO UFOTO U
FOTO U1FOTO U1
FOTO U2FOTO U2
FOTO HFOTO H

FASE MINZIONALE dell’uretrocistografia: Il paziente si trova già in posizione eretta sul lettino radiologico, con la gamba sinistra  sulla pedana e la gamba destra a 90°, con  il piede appoggiato sulla maniglia del lettino radiologico e con una leggera rotazione del bacino verso destra [foto H].

Si scatta la radiografia minzionale appena il paziente inizia ad urinare. Si fa bloccare la minzione al paziente e  si controlla che la radiografia minzionale sia di buona qualità. La radiografia minzionale deve far vedere chiaramente tutta l’uretra (a partire dal meato) e la vescica! [foto Kit 2 ].  Se la fase minzionale non è ben visualizzata si fa riprendere  la minzione (il paziente ha ancora mezzo di contrasto in vescica) e  si fa una seconda radiografia. Se invece la radiografia è di buona qualità si dice al paziente di urinare. Si controlla poi il residuo post-minzionale.

FOTO Kit2FOTO Kit2

Uretrocistografia in paziente con meato uretrale molto stenotico (=ristretto) o puntiforme

RADIOGRAFIA DEL BACINO: si esegue con  il paziente disteso sul lettino radiologico [foto A]

FOTO AFOTO A

FASE RETROGRADA dell’uretrocistografia: Il paziente viene disteso sul lettino radiologico con un guanciale sotto il lato sinistro del bacino, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra. La gamba sinistra viene distesa lungo il lettino, mentre la gamba destra sarà piegata a 90° [foto B1-B2]. Il mezzo di contrasto viene introdotto nell’uretra attraverso un’agocannula inserita nel meato uretrale [ foto P]. L’operatore introduce il mezzo di contrasto molto lentamente, tramite siringoni a cono stretto collegati all’agocannula,  per evitare stravasi [ foto P1]. Appena si delinea la vescica (quindi a basso riempimento) si scatta la radiografia retrograda.  La radiografia retrograda deve far vedere chiaramente tutta l’uretra (a partire dal meato) e la vescica!  [foto P3 ] . A volte l’esame contrastografico risulta di difficile esecuzione. Ad esempio nei casi di stenosi uretrale da lichen sclerosus, la sclerotizzazione del glande-meato-prepuzio può rendere difficile l’inserimento  dell’agocannula. Allo stesso modo, nei pazienti plurioperati per ipospadia (ipospadia fallita), la presenza di fistole, diverticoli, peli in uretra e calcoli uretrali, possono ostacolare il corretto inserimento dell’agocannula.

FOTO B1FOTO B1
FOTO B2FOTO B2
FOTO PFOTO P
FOTO P1FOTO P1
FOTO P3FOTO P3

RIEMPIMENTO VESCICALE CON MEZZO DI CONTRASTO: L’unico modo per riempire la vescica, in questi pazienti, è di continuare l’introduzione del mezzo di contrasto tramite l’agocannula, con la massima delicatezza, per evitare stravasi.

VALUTAZIONE DELLA CONTINENZA nell’uretrocistografia – (Manovra di Valsalva):   Quando il paziente sente lo stimolo ad urinare, si interrompe il riempimento con il mezzo di contrasto e si alza il lettino radiologico per mettere il paziente il posizione eretta. Si posiziona il paziente con la gamba sinistra  sulla pedana e la gamba destra a 90°, con  il piede appoggiato sul manico del lettino radiologico, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra [foto H]. Si esegue la manovra di Valsalva: si chiede al paziente di spingere come per urinare, ma senza farlo urinare. Si scatta la radiografia. Attenzione la manovra di Valsalva avrà valore diagnostico se la vescica ha un normale riempimento (non introdurre in vescica più di 200-300 cc). Nel caso di incontinenza  il collo vescicale sarà più o meno aperto (controlla le foto accanto) [foto U,U1,U2 ] . Quando serve la valutazione della continenza: La valutazione della continenza deve essere effettuata ogni qual volta il paziente riferisca di avere effettuato una pregressa chirurgia prostatica o vescicale  (manovre endoscopiche: resezione transuretrale della prostata, asportazione transuretrale neoformazioni vescicali, rimozione endoscopica di calcoli, oppure  riallineamento endoscopico dell’uretra dopo traumi, oppure  chirurgia vescicale con interessamento del collo vescicale) che possa potenzialmente avere danneggiato lo sfintere distale (uretra membranosa) o lo sfintere prossimale (collo vescicale) [foto U2].

FOTO U2FOTO U2
FOTO HFOTO H
FOTO UFOTO U
FOTO U1FOTO U1

FASE MINZIONALE dell’uretrocistografia: Il paziente si trova già in posizione eretta sul lettino radiologico, con la gamba sinistra  sulla pedana e la gamba destra a 90°, con  il piede appoggiato sul manico del lettino radiologico e con una leggera rotazione del bacino verso destra [foto H].

Si scatta la radiografia minzionale appena il paziente inizia ad urinare. Si fa bloccare la minzione al paziente e  si controlla che la radiografia minzionale sia di buona qualità. La radiografia minzionale deve far vedere chiaramente tutta l’uretra (a partire dal meato) e la vescica! [foto P4].  Se la fase minzionale non è ben visualizzata si fa riprendere  la minzione (il paziente ha ancora mezzo di contrasto in vescica) e  si fa una seconda radiografia. Se invece la radiografia è di buona qualità si dice al paziente di urinare. Si controlla poi il residuo post-minzionale.

FOTO P4FOTO P4

 

Uretrocistografia in paziente con epicistostomia e meato uretrale nella norma

RADIOGRAFIA DEL BACINO: si esegue con  il paziente disteso sul lettino radiologico [foto R1]

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FASE RETROGRADA dell’uretrocistografia: Il paziente viene disteso sul lettino radiologico con un guanciale sotto il lato sinistro del bacino, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra. La gamba sinistra viene distesa lungo il lettino, mentre la gamba destra sarà piegata a 90° [foto L]. Si utilizza un piccolo catetere (noi utilizziamo un  catetere Foley 12 Fr) introdotto solo per pochi centimetri nel canale uretrale. Viene gonfiato il palloncino del catetere con 2cc di acqua, a livello della fossetta navicolare, in modo che non fuoriesca dal meato [foto L1]. Tramite siringoni a becco largo [foto X] viene introdotto il mezzo di contrasto molto lentamente, per evitare stravasi [foto L2].  Appena si delinea la vescica (quindi a basso riempimento) si scatta la radiografia retrograda. La radiografia retrograda deve far vedere chiaramente tutta l’uretra (a partire dal meato) e la vescica![foto L3]

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FOTO X

FOTO X

RIEMPIMENTO VESCICALE CON MEZZO DI CONTRASTO: Nei pazienti con epicistostomia, il riempimento vescicale viene effettuato a caduta: il  mezzo di contrasto  viene collegato tramite deflussore alla cistostomia  [foto DE1,DE2] .

FOTO DE1FOTO DE1
FOTO D2FOTO DE2

VALUTAZIONE DELLA CONTINENZA nell’uretrocistografia – (Manovra di Valsalva):  Quando il paziente sente lo stimolo ad urinare, si interrompe il riempimento con il mezzo di contrasto (si chiude l’epicistostomia) e si alza il lettino radiologico per mettere il paziente il posizione eretta. Si posiziona il paziente con la gamba sinistra  sulla pedana e la gamba destra a 90°, con  il piede appoggiato sul manico del lettino radiologico, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra [foto R2]. Si esegue la manovra di Valsalva: si chiede al paziente di spingere come per urinare, ma senza farlo urinare. Si scatta la radiografia. Attenzione la manovra di Valsalva avrà valore diagnostico se la vescica ha un normale riempimento (non introdurre in vescica più di 200-300 cc). Nel caso di incontinenza  il collo vescicale sarà più o meno aperto (controlla le foto accanto) [foto U2,U3]. Quando serve la valutazione della continenza: La valutazione della continenza deve essere effettuata ogni qual volta il paziente riferisca di avere effettuato una pregressa chirurgia prostatica o vescicale  (manovre endoscopiche: resezione transuretrale della prostata, asportazione transuretrale neoformazioni vescicali, rimozione endoscopica di calcoli, oppure  riallineamento endoscopico dell’uretra dopo traumi, oppure  chirurgia vescicale con interessamento del collo vescicale) che possa potenzialmente avere danneggiato lo sfintere distale (uretra membranosa) o lo sfintere prossimale (collo vescicale) [U2].

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FOTO U2FOTO U2

FASE MINZIONALE dell’uretrocistografia: Il paziente si trova già in posizione eretta sul lettino radiologico, con la gamba sinistra  sulla pedana e la gamba destra a 90°, con  il piede appoggiato sul manico del lettino radiologico e con una leggera rotazione del bacino verso destra [foto R2].

Si scatta la radiografia minzionale appena il paziente inizia ad urinare. Si fa bloccare la minzione al paziente e  si controlla che la radiografia minzionale sia di buona qualità. La radiografia minzionale deve far vedere chiaramente tutta l’uretra (a partire dal meato) e la vescica! [foto L4].  Se la fase minzionale non è ben visualizzata si fa riprendere  la minzione (il paziente ha ancora mezzo di contrasto in vescica) e  si fa una seconda radiografia. Se invece la radiografia è di buona qualità si dice al paziente di urinare. Si controlla poi il residuo post-minzionale.

Uretrocistografia minzionale in paziente operato di uretroplastica

Il paziente è portatore di catetere (posizionato durante l’uretroplastica). Tramite siringoni a becco largo viene introdotto il mezzo di contrasto in vescica.

Quando il paziente sente lo stimolo ad urinare, si interrompe il riempimento con il mezzo di contrasto  e si alza il lettino radiologico per mettere il paziente il posizione eretta. Si posiziona il paziente con la gamba sinistra  sulla pedana e la gamba destra a 90°, con  il piede appoggiato sulla maniglia del lettino radiologico, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra [foto H]. Si scatta la radiografia minzionale appena il paziente inizia ad urinare. Si fa bloccare la minzione al paziente e  si controlla che la radiografia minzionale sia di buona qualità. La radiografia minzionale deve far vedere chiaramente tutta l’uretra (a partire dal meato) e la vescica!  [foto MIN]. Si controlla poi il residuo post-minzionale.

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FOTO MINFOTO MIN

Uretrocistografia COMBINATA in paziente con cistostomia e incapacità ad urinare per ostruzione completa dell’uretra

  • RADIOGRAFIA DEL BACINO: si esegue con  il paziente disteso sul lettino radiologico  [foto R1]
  • FASE RETROGRADA dell’uretrocistografia: Il paziente viene disteso sul lettino radiologico con un guanciale sotto il lato sinistro del bacino, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra. La gamba sinistra viene distesa lungo il lettino, mentre la gamba destra sarà piegata a 90° [foto L]. Si utilizza un piccolo catetere (noi utilizziamo un  catetere Foley 12 Fr) introdotto solo per pochi centimetri nel canale uretrale. Viene gonfiato il palloncino del catetere con 2cc di acqua, a livello della fossetta navicolare, in modo che non fuoriesca dal meato [foto L1]. Tramite siringoni a becco largo [ foto X] viene introdotto il mezzo di contrasto molto lentamente, per evitare stravasi [foto L2]. Quando il paziente sente dolore, per il completo riempimento dell’uretra, si clampa il catetere con una Klemmer (o altro) [foto PO]. Si scatta la radiografia che  visualizzata tutta l’uretra anteriore pervia [foto L5].
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  • RIEMPIMENTO VESCICALE CON MEZZO DI CONTRASTO:Mantenere sempre clampato il catetere dal pene [foto PO2]. Si alza il lettino radiologico a circa 45° e si inizia il riempimento della vescica tramite il mezzo di contrasto a caduta collegato alla cistostomia sovrapubica [foto PO3].
  • VALUTAZIONE DELLA CONTINENZA nell’uretrocistografia – (Manovra di Valsalva):  Si mantiene sempre il lettino radiologico a circa 45°.  A  100 e  200cc di riempimento vescicale si esegue la manovra di Valsalva: si chiede al paziente di spingere come per urinare, ma senza farlo urinare. Si scatta la radiografia [vedi foto POST VALV]  Nel caso di incontinenza  il collo vescicale sarà più o meno aperto [foto  U2] .


    Quando serve la valutazione della continenza:La valutazione della continenza deve essere effettuata ogni qual volta il paziente riferisca di avere effettuato una pregressa chirurgia prostatica o vescicale  (manovre endoscopiche: resezione transuretrale della prostata, asportazione transuretrale neoformazioni vescicali, rimozione endoscopica di calcoli, oppure  riallineamento endoscopico dell’uretra dopo traumi, oppure  chirurgia vescicale con interessamento del collo vescicale) che possa potenzialmente avere danneggiato lo sfintere distale (uretra membranosa) o lo sfintere prossimale (collo vescicale).

  • URETROGRAFIA COMBINATA: Mantenere sempre clampato il catetere dal pene [PO2].  Si continua il riempimento con il mezzo di contrasto  a caduta [fotoPO3 ] Durante questa fase il paziente sente dolore e forte senzazione di fastidio, ma è necessario arrivare fino all’apertura del collo vescicale per visualizzare tutta l’uretra pervia. Quando sarà ben visibile il gap tra i due monconi uretrali, si scatta la radiografia combinata [ foto L6]  e si svuota subito  la vescica tramite la cistostomia e si toglie il catetere. A VOLTE IL PAZIENTE NON RIESCE A COLLABORARE, PER L’ECCESSIVO FASTIDIO, PER CUI LA RADIOGRAFIA COMBINATA VIENE EFFETTUATA IN NARCOSI.
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Uretrocistografia COMBINATA in paziente con epicistostomia e incapacità ad urinare in seguito a trauma del bacino

RADIOGRAFIA DEL BACINO: si esegue con  il paziente disteso sul lettino radiologico [foto R1]

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FASE RETROGRADA dell’uretrocistografia: Il paziente viene disteso sul lettino radiologico con un guanciale sotto il lato sinistro del bacino, in modo da ottenere una leggera rotazione del bacino verso destra. La gamba sinistra viene distesa lungo il lettino, mentre la gamba destra sarà piegata a 90° [L]. Si utilizza un piccolo catetere (noi utilizziamo un  catetere Foley 12 Fr) introdotto solo per pochi centimetri nel canale uretrale. Viene gonfiato il palloncino del catetere con 2cc di acqua, a livello della fossetta navicolare, in modo che non fuoriesca dal meato [foto L2]. Tramite siringoni a becco largo [ foto X] viene introdotto il mezzo di contrasto molto lentamente, per evitare stravasi [ foto L2]. Quando il paziente sente dolore, per il completo riempimento dell’uretra, si clampa il catetere con una Klemmer (o altro) [PO]. Si scatta la radiografia che  visualizzata tutta l’uretra anteriore pervia, fino allo stop completo  [ foto PO1 ].

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RIEMPIMENTO VESCICALE CON MEZZO DI CONTRASTO: Mantenere sempre clampato il catetere dal pene [PO2]. Si alza il lettino radiologico a circa 45° e si inizia il riempimento della vescica tramite il mezzo di contrasto a caduta collegato alla cistostomia sovrapubica [PO3].

VALUTAZIONE DELLA CONTINENZA nell’uretrocistografia – (Manovra di Valsalva):  Si mantiene sempre il lettino radiologico a circa 45°. A  100 e  200cc di riempimento vescicale si esegue la manovra di Valsalva: si chiede al paziente di spingere come per urinare, ma senza farlo urinare. Si scatta la radiografia.  Nel caso di incontinenza  il collo vescicale sarà più o meno aperto [ foto U2 ] .

Quando serve la valutazione della continenza: La valutazione della continenza, nel caso di paziente con trauma del bacino, risulta di fondamentale importanza per la valutazione di potenziale insorgenza di incontinenza  dopo uretroplastica.

URETROGRAFIA COMBINATA: Mantenere sempre clampato il catetere dal pene [PO2]. Si continua il riempimento con il mezzo di contrasto  a caduta. Durante questa fase il paziente sente dolore e forte senzazione di fastidio, ma è necessario arrivare fino all’apertura del collo vescicale per visualizzare tutta l’uretra pervia . Quando sarà ben visibile il gap tra i due monconi uretrali [ foto PO4], si scatta la radiografia combinata e si svuota subito  la vescica tramite la cistostomia e si toglie il catetere. A VOLTE IL PAZIENTE NON RIESCE A COLLABORARE, PER L’ECCESSIVO FASTIDIO, PER CUI LA RADIOGRAFIA COMBINATA VIENE EFFETTUATA IN NARCOSI.

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